giovedì 2 luglio 2015

"QUEL CHE ORA SAPPIAMO" di Catherine Dunne

Ho letto questo romanzo in tre giorni scarsi. Adoro questa autrice e trovando estremamente piacevole la sua scrittura divoro avidamente i suoi romanzi.

Questa è la trama, tratta dal sito ibs.it:

"Daniel Grant è un adolescente appassionato e di talento: la musica, il disegno, la fotografia, le uscite in barca a vela. Ha un amico del cuore, che per lui è come un fratello, e una famiglia allargata calorosa e avvolgente nella sua complessità. Non manca niente, e il futuro si preannuncia altrettanto generoso. Fino a una domenica di settembre e a un evento tragico che precipita Ella e Patrick, i suoi genitori, in una voragine di dubbi e sensi di colpa. Perché è accaduto? E loro, sempre così dediti e attenti, dov'erano? Quali segnali non hanno saputo cogliere? Scoprire la verità, per quanto dolorosa, è l'unico modo per dare un senso e prospettive dignitose a una vita che sembra aver perso ogni sapore, ogni colore. Perché "non c'è nulla di più potente della conoscenza", anche quando rischia di annientarti. Comincia così una ricerca ostinata di tracce e responsabilità, fatta anche di brucianti attriti familiari, che illumina a poco a poco di una luce diversa volti, situazioni, dettagli appena intravisti e poi rimossi, ma restituisce al tempo stesso la certezza della gioia condivisa, dell'amore scambiato. E il finale, contrariamente a ogni aspettativa, è una festa, un commiato colmo di speranza..."

Il romanzo inizia con un evento tragico, descritto davvero in una maniera molto coinvolgente. Quello che ho amato in particolar modo è la descrizione del rapporto complicato tra Patrick e la prima figlia, Rebecca. Credo sia ricco di sfumature e l'autrice le dipinge in modo davvero approfondito.

Forse non si tratta del mio preferito fra i romanzi di Catherine Dunne, ma sicuramente si tratta di un libro interessante, che si legge in poco tempo e, come spesso accade con i romanzi di questa autrice, coinvolge il lettore a tal punto da immaginare esattamente i personaggi nella loro tipicità.

Lo consiglio sicuramente, perché è una storia che può dare spunti di riflessione interessanti,  per quanto riguarda il rapporto genitori/figli e, più in generale, i rapporti familiari.


BUONA LETTURA!

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